L’audio dell’intervento del segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, a Radio InBlu 2000:
Il risparmio privato può aiutare il rilancio dell’economia nazionale. È la considerazione emersa nel corso della trasmissione di Radio InBlu 2000 “Al vostro servizio”, alla quale ha partecipato il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani. Sollecitato dal giornalista Giuseppe Caporaso sul tema della ripresa e sui timori di molti risparmiatori e aziende che non movimentano i conti correnti, Colombani ha esordito confermando che «famiglie e imprese in questo momento stanno preferendo la liquidità. I dati di Banca d’Italia e dell’Abi rilevano una notevole crescita dei depositi bancari e postali. Per avere un’idea della dimensione del fenomeno: al 30 settembre dello scorso anno i risparmi sui conti correnti delle famiglie consumatrici erano pari a 1.096 miliardi di euro, con un incremento di quasi 40 miliardi rispetto alla fine del 2019. Ancor più significativo l’aumento per le imprese, + 74 miliardi di euro”.
Come impiegare allora queste risorse, ha chiesto il conduttore? «C’è l’assoluta necessità – ha ribadito Riccardo Colombani – che il risparmio privato venga canalizzato verso l’economia reale: abbiamo bisogno di uno shock da investimenti. Le piccole e medie imprese hanno bisogno di nuovi investitori e nuovo capitale, che può arrivare proprio dal risparmio privato, che però deve essere protetto da garanzie statali, ovviamente in modo limitato sia sotto il profilo temporale che nell’ammontare. Così questo asset strategico, oggi solo potenziale, può andare a vantaggio della ripresa».
La consulenza indipendente può essere un valido strumento, chiede Caporaso? «Premetto che il modello di consulenza su base indipendente – ha spiegato il leader dei bancari della Cisl – non va confuso con il lavoro autonomo poiché si tratta di un diverso modo di svolgere il mandato di consulenza restando pur sempre nell’ambito del lavoro dipendente. Questo nuovo modello di consulenza è contenuto nel Testo unico della finanza, che ha recepito la Mifid II, ma purtroppo viene utilizzato in minima parte. Per poter canalizzare anche una parte dei risparmi degli italiani verso l’economia reale creando uno shock positivo da investimenti sull’economia italiana, abbiamo bisogno che gli intermediari finanziari adottino questo modello di consulenza – quello su base indipendente – ma per fare questo è necessario che vengano opportunamente incentivati, anche attraverso una tassazione di maggior favore dei proventi derivanti da questo modello di consulenza».
Rinsaldare il rapporto tra i clienti e le banche. Come fare, tenendo conto che i lavoratori sono stati comunque in prima linea durante la pandemia, chiede in chiusura Caporaso? «Dal 9 marzo lavoratrici e lavoratori bancari hanno lavorato durante tutto il lockdown, senza risparmiarsi. Banche e assicurazioni – ha concluso Riccardo Colombani – sono state considerate dallo Stato servizi essenziali e come tali i lavoratori hanno svolto un ruolo fondamentale. La consulenza finanziaria su base indipendente risponde al fine di meglio tutelare il risparmio perché l’intermediario finanziario deve proporre un’ampia gamma di prodotti finanziari disponibili per poter servire al meglio la clientela. Con questo nuovo modello di consulenza la competizione tra gli intermediari finanziari si sposterebbe dallo strumento finanziario alla vera qualità del servizio offerto. Ciò rappresenterebbe un salto culturale in grado di rivoluzionare l’industria finanziaria distributiva».