Banche, Colombani, Recovery Fund non basta, puntiamo sul risparmio privato

Le proposte di First Cisl per la ripresa: investimenti nel capitale delle Pmi con garanzie di Stato e consulenza finanziaria indipendente per superare l’avversione al rischio dei risparmiatori

“La diseguaglianza è un fenomeno storico recentemente approfondito da un punto di vista teorico da economisti come Thomas Piketty, che ne ha individuato la causa primaria nel tasso di rendimento del capitale costantemente superiore al tasso di crescita dell’economia. Abbiamo bisogno di nuove risposte come avvenne negli Usa con il New Deal all’epoca della Grande Depressione”. A dichiararlo è il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani nel corso dell’evento “Idee per una finanza sostenibile” organizzato dalla Fisac Cgil.

“Gli investimenti pubblici, che saranno trainati dalle risorse del Recovery Fund, rivestiranno un ruolo fondamentale, ma da soli non bastano ad aumentare in modo strutturale il tasso di crescita dell’economia italiana. Serve il contributo del risparmio privato – ha aggiunto il numero uno dei bancari della Cisl – Sui conti correnti bancari e postali ci sono 1.100 miliardi che possono, almeno in parte, essere mobilitati in favore dell’economia reale, specie nella ricapitalizzazione delle Pmi. L’avversione al rischio dei risparmiatori deve essere superata dalla protezione degli investimenti con garanzie pubbliche per un tempo e un ammontare definiti. Le banche devono essere incentivate con la leva fiscale ad adottare il modello di consulenza su base indipendente, presupposto per incanalare il risparmio verso l’economia reale. In questo modo si amplia l’offerta di prodotti alla clientela e si assicura maggiore trasparenza. La consulenza su base indipendente – ha concluso Colombani – va esercitata dai lavoratori alle dipendenze delle banche, che devono essere messi in condizione di affrontare questa nuova sfida facendo valere il loro diritto alla formazione permanente”.